Il gruppo cultura all’interno del Caracol ricercando continuamente scambi ed interrelazioni con gli altri gruppi di lavoro (scuola, salute) ha individuato alcune priorità.
La necessità anzitutto, in una cultura desertificata da questa amministrazione, di un luogo di dibattito, di lettura, di ricerca, aperto alla società, alla realtà locale e a quanto avviene nel mondo. Presentazione di libri, spettacoli teatrali e musicali, mostre e laboratori artistici, una biblioteca e un archivio sono parte di quanto vogliamo realizzare. La militanza nei movimenti e la nostra storia ci spingevano in una direzione. Prima pensavamo di riannodare un filo che attraversava le vicende del movimento nodalmolin e i movimenti nowar che avevano attraversato il nostro territorio dall’epoca dell’insediamento della seconda base Usa, ma anche a quelli che a Genova si erano radunati contro il G8 dei potenti nei quali Olol Jackson aveva avuto un ruolo importante.
Dopo la doppia crisi, del clima e del Covid, abbiamo cominciato a riflettere e a discutere se quel filo fosse ancora capace di spiegare e raccontare quel che era accaduto e sta accadendo. In ogni caso riteniamo che quell’obiettivo, ovvero un archivio ed in centro di documentazione, così come un luogo di incontri e dibattiti quale ci proponiamo diventi il Caracol non sia più utile ed efficace se incapace di attraversare la duplice emergenza della salute umana come quella di ogni ospite del pianeta compreso il pianeta stesso.